Il coltello Santoku è il più classico dei coltelli giapponesi. Il suo nome infatti significa letteralmente “le tre buone cose” e lo identifica come il coltello dalle tre virtù, in quanto è adatto a tagliare sia la carne che il pesce che le verdure. Si potrebbe per questo definire il coltello chef dei giapponesi. 

Da qualche tempo a questa parte il coltello 'dalle tre virtù' ha allargato i suoi orizzonti, e da coltello della tradizione giapponese ha iniziato ad avere ampia diffusione e popolarità anche in Europa. Benché disegnato originariamente per tagliare verdura e pesce (dato che la carne non fa certo parte della tradizionale cucina del Giappone) può naturalmente essere utilizzato anche per tagliare le parti molli della carne (ma non le ossa).

Il coltello 170S della linea Seki Magoroku Red Wood incarna in sé tutte le caratteristiche proprie del Santoku tradizionale: ha una lama dritta, ma che inclina leggermente verso l’alto, in modo da formare con la punta un angolo di circa sessanta gradi. La lama è lunga 17 cm, mentre il manico è in legno Red Wood ed è lungo quasi 13 cm e mezzo.

Questo coltello è per antonomasia il coltello meglio bilanciato nella serie dei coltelli giapponesi, perché manico e lama lavorano in armonia tra di loro, e non stancheranno il vostro braccio nemmeno a fronte di un lavoro prolungato.

Le due parti che formano il coltello sono unite attraverso una giunzione in polipropilene nero, materiale adatto a quest’uso perché avente importanti proprietà di resistenza tanto all’abrasione che al calore, e per questo non rischierà di rovinarsi stando in cucina.