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Santoku con lama da 14,5 cm, maneggevole e della misura giusta per fare un po’ di tutto. Il manico a forma ellittica con piccoli rombi incavati sulla sua superficie garantisce un ottima presa e un bilanciamento perfetto, grazie al pomolo finale in acciaio pieno.
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Il coltello Santoku giapponese Kai è uno strumento tipicamente orientale, in quanto nella tradizione culinaria europea le veci di coltello tuttofare sono svolte dal Trinciante. Questo perché la cucina occidentale è basata sulla preparazione di piatti a base di carne e ha come riferimento principale quello della cucina francese. Il trinciante infatti deriva proprio dai francesi, che ne hanno alzato la lama per renderlo più preciso e più gestibile.
Esaminando questo prodotto, oltre a notare che una versione leggermente più piccola del 5156, ci accorgiamo che il suo peso e le dimensioni sono ben distribuiti e che tutto è stato concepito per risultare perfetto per un uso professionale. La lama è robusta, grazie a un filo ad affilatura convessa dalla lunga durata e grazie alla struttura in lega di acciaio 1K6, adatto a utilizzi continuativi e resistente agli attacchi di cibi acidi; riesce facilmente a sostenere ritmi di lavoro incessanti e resiste meglio di altre lame agli urti e a eventuali fortuiti tagli di cibo congelato.
Il manico è leggero e saldo nelle mani di chi lo utilizza, perché vuoto nella parte iniziale e zigrinato sui due lati con piccole convessità romboidali, che assicurano una presa ottimale. La sezione è ellittica e il finale è pieno, per poter bilanciare la lama ed evitare che il peso vada troppo in avanti. Il tutto è assemblato in un unico corpo, senza che si noti in nessun modo che si tratta di due acciai e due pezzi differenti e il risultato è quello di un prodotto elegante e pulito, che fa venire voglia di tagliare e di lavorare con esso.
Facendo alcune congetture sul tipo di strumento e sulle capacità di uno Chef giapponese pensiamo che questo strumento sia poco utilizzato rispetto ad altri nelle cucine professionali del Sol Levante, mentre sia però particolarmente apprezzato dagli appassionati per la facilità di utilizzo e di affilatura. Per diventare un Cuoco servono molti anni ed è un percorso molto duro, che prevede un uso perfetto di strumenti da taglio specifici come il Deba, l’Usuba e lo Yanagiba. Un professionista non lo è soltanto perché sa cucinare in modo sublime, ma anche perché utilizza con una precisione maniacale gli strumenti a sua disposizione. Così ci viene in mente quanto detto da un amico, che si è cimentato in una piccola gara di taglio e precisione: “tagliano anche sul marmo senza toccare mai la superficie”.
Lui naturalmente non ci riusciva e il suo orgoglio e la sua sicurezza si sono trasformati e notevolmente ridimensionati dopo quella magra figura.
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Santoku con lama da 14,5 cm, maneggevole e della misura giusta per fare un po’ di tutto. Il manico a forma ellittica con piccoli rombi incavati sulla sua superficie garantisce un ottima presa e un bilanciamento perfetto, grazie al pomolo finale in acciaio pieno.