Il fascino del Giappone dei suoi dolci: un viaggio che parla di wagashi, di coltelli da cucina e dell’arte dell’ospitalità
Il Giappone è una terra di tradizioni millenarie, dove ogni gesto legato alla preparazione e al consumo del cibo diventa un'arte. Quando si parla di dolci giapponesi, il pensiero corre subito ai wagashi, autentiche opere d’arte culinarie che rappresentano la perfetta fusione tra estetica, gusto e stagionalità.
I dolci tradizionali giapponesi: un’esplosione di eleganza e sapori
I wagashi sono dolci realizzati principalmente con ingredienti naturali come farina di riso, pasta di fagioli azuki, agar-agar e zucchero di canna. Ogni wagashi racconta una storia e si ispira spesso alla natura, riproducendo la bellezza dei fiori, delle foglie o delle onde dell’acqua.
Tra i più noti troviamo:
- Dorayaki: due soffici pancake ripieni di anko (pasta di fagioli rossi dolci), amati da grandi e piccini.
- Mochi: morbidi dolcetti di riso glutinoso, spesso ripieni di anko o altri gusti come sesamo nero e matcha.
- Yokan: gelatina dolce a base di agar-agar e pasta di fagioli, servita a fette.
- Taiyaki: dolce a forma di pesce, cotto su una piastra e farcito con anko o crema.
- Dango: spiedini di gnocchetti di riso, spesso serviti con salsa dolce di soia.
I segreti della preparazione: coltelli e utensili giapponesi
Per realizzare questi capolavori dolciari, la scelta degli utensili è fondamentale. Il coltello giapponese, chiamato wagashi bōchō, è specifico per tagli precisi e dettagliati, necessari nella creazione di dolci raffinati come i nerikiri, modellati a mano come piccole sculture.
Altri utensili essenziali includono:
- Makisu: la stuoia di bambù usata per dare forma ai mochi e ad altri dolci.
- Shamoji: il cucchiaio di legno per mescolare e lavorare la pasta di riso.
- Hishaku: il mestolo per versare con precisione sciroppi o salse sui dolci.
- Stampi in legno per creare forme tradizionali di wagashi, come il castella o il manjū.
Il rituale del servizio: estetica e ospitalità
Nel servire i wagashi, l’eleganza è tutto. I dolci sono disposti su piattini in ceramica o lacca, spesso decorati con motivi stagionali. Si accompagnano a una tazza di tè verde matcha, la cui leggera amarezza bilancia la dolcezza dei wagashi.
Alcune accortezze tipiche dell’ospitalità giapponese includono:
Offrire il dolce con un leggero inchino, segno di rispetto.
Utilizzare stoviglie pregiate, scelte in base alla stagione.
Presentare ogni dolce con una piccola spiegazione sul suo significato e il legame con la natura.
Servire il wagashi con bastoncini di legno (kuromoji), usati per tagliarlo con delicatezza.
Il mondo dei dolci giapponesi è un viaggio tra sapori raffinati, tecniche millenarie e un’estetica senza tempo. Ogni dettaglio, dalla preparazione alla presentazione, racconta un profondo rispetto per la tradizione e per chi li gusta. Provare un wagashi non è solo un’esperienza di gusto, ma un’immersione nell’arte e nella cultura giapponese.